“Come in tutti i momenti brutti, quando succede l’irreparabile, vorresti fare di tutto per alleviare il dolore.
Ti senti in un certo qual modo colpevole non si sa’ bene di cosa, ma ti senti sprofondare, come quando perdi qualcosa di unico, perdi il tuo sangue, perdi qualcosa che non potrai mai più avere, perdi l’anima.
Tutto questo anche a me è successo quando mio fratello Ciro ci ha lasciati, un atroce e brutto destino ha voluto che andasse a fare karate in cielo tra gli angeli in kimono.
L’irreparabile è successo il 16 di dicembre 1990, e per me come se fosse ieri, ricordo tutto e purtroppo mi basta chiudere gli occhi per vedere tutto.
Ciro era molto voluto bene infatti i suoi amici a mia insaputa gli organizzarono nel mese di giugno 1991 una gara in suo onore , la prima edizione del memorial Ciro Bracciante.
Ovviamente dall’anno successivo mi sono dato da fare per far si che la gara continuasse a vivere, perché insieme a lei viveva anche Ciro, mi sono preoccupato dalle prime edizioni di dargli un’anima, far si che non diventasse la solita gara, che diventasse una festa, anche se si ricordava un ragazzo che non c’era più, ma volevo che lo si ricordasse con il sorriso, quel sorriso che lo contraddistingueva, sovrastato solo dai sui occhi verde smeraldo.”
“Le edizioni si sono susseguite con una velocità tale che quasi non me ne rendevo conto, siamo passati da una gara Regionale ad un’interregionale, per poi passare al Trofeo Nazionale Libertas, e qualche anno dopo trofeo Nazionale C.S.I., ma la svolta c’e’ stata con l’autorizzazione della Fijlkam che il memorial diventasse trofeo Nazionale, unico trofeo Nazionale riconosciuto dalla federazione e aggiungendo la ciliegina in questi ultimi tre anni inserendo la gara nel programma ufficiale federale.
Ho visto passare due generazioni di karateka, piccoli atleta che oggi sono affermati tecnici anche a livello Internazionale, ho visto tanti sorrisi, ho avuto tanti abbracci, ho dato tante strette di mano e tutto questo grazie a a mio fratello, grazie a Ciro.
La gara e’ nata nella tensostruttura di Salerno in via S. Allende, e dopo tanti anni ci siamo dovuti spostare nella bella struttura della Palestra Palumbo, nella caserma Cavalleggeri Guide, poi per due anni abbiamo avuto il nuovo palazzetto di Pontecagnano e sono oramai tre anni che siamo ospitati nella bellissima struttura del Palasele di Eboli, siamo stati obbligati visto i numeri di partecipanti che crescono ogni anno, numeri davvero notevoli, basta pensare che la ventiseiesima edizione (anno 2016) ha visto la presenza in un solo giorno, tra atleti ed accompagnatori di oltre quindicimila unità.
Ogni anno cerchiamo di migliorarci, ogni anno cerchiamo di dare sempre di più, ogni anno ci prefiggiamo di fare l’edizione più bella………. La cosa importante che è alla base della nostra gara, del nostro memorial, della nostra festa e che tutti proprio tutti la sentino propria, che la festa del karate unisca tutti, soprattutto i bambini e che un giorno ricordino di essersi conosciuti grazie a quel ragazzo con i grandi occhi verdi, grazie a Ciro.”
Antonio Bracciante
Era di dicembre del 1980 e proprio io, tuo maestro, ti esaminavo per la cintura gialla, il tuo primo esame: avevi solo sette anni, eri un bambino come tutti gli altri, volenteroso, attento, intelligente e soprattutto sacrificavi molte ore della tua giornata alla pratica del karate tralasciando il gioco e qualche altro interesse che poteva avere un bambino della tua età. Il tuo attaccamento al karate con l’andare del tempo ti premiava sempre di più, infatti ogni esame che sostenevi era sempre un successo.
Ricordo che per oltre sette anni, puntualmente, ci recavamo assieme a Bellizzi in palestra ad allenarci, stavi sempre in prima fila attentissimo, durante le lezioni mi dicevi molto spesso che eri mio fratello, non volevi farmi fare brutta figura e volevi dimostrare a tutti che se superavi gli esami era dovuto solo al tuo impegno e alla tua bravura. Eri la mia gioia anche se io non te l’ ho fatto mai capire, ero orgoglioso di te. Ricordo l’apertura della palestra a Mariconda nel 1986, eri diventato un ottimo atleta e mi accorsi che eri ormai giovanotto, mi aiutavi molto nello svolgimento delle lezioni. Iniziavamo alle cinque del pomeriggio e finivamo alle dieci di sera, creammo un bel gruppo di ragazzi e ragazze, l’armonia e l’amore regnavano in palestra a tal punto che l’anno successivo ti chiesi se volevi occupartene tu della palestra di Mariconda.
Di quel gruppo che tu hai allenato ce ne sono ancora molti che hanno continuato la pratica del karate e anche se oggi sono io ad allenarli sei sempre tu il loro maestro, sei stato capace di lasciare in loro come in tanti altri il tuo sorriso, la tua amicizia, il tuo amore, la tua disponibilità verso il prossimo ma l’insegnamento più importante che hai saputo trasmettere è l’umiltà.
Ora sono io a superare i momenti di vuoto senza di te, sei riuscito a diventare il mio maestro, tutti i giorni devo superare gli esami del tuo ricordo incancellabile.
Sei riuscito a rimanere presente nei cuori e nella mente di tutti noi; spero solo che ci riabbracceremo e ti prego guida dal cielo tutti i ragazzi, come facevi quando eri con noi.
Non voglio più disturbare i tuoi angioletti, perché sono sicuro che anche in cielo hai una palestra.
Ti voglio bene Ciro
Please wait while flipbook is loading. For more related info, FAQs and issues please refer to DearFlip WordPress Flipbook Plugin Help documentation.
Il GSK è una delle associazioni più premiate d’Italia a livello istituzionale. Infatti, la sua manifestazione principe, il Memorial Ciro Bracciante che dura da oltre trent’anni, è premiata da:
3 coppe d’argento
2 targhe d’argento
2 targhe di bronzo
2 medaglie di bronzo dal Presidente della Repubblica